Grand Hotel
Primo fra gli edifici storici, il Grand Hotel a partire dal 1888, data di apertura, ospitò a Ceresole nel periodo estivo l'aristocrazia piemontese. Aristocrazia che orbitava intorno alla famiglia reale; soggiornarono infatti nel 1890 la regina Margherita, nel 1892 S.A.R. il Duca degli Abruzzi, nel 1893 S.A.R. il Conte di Torino e nel 1894 S.M. il Re Umberto I.
Dalla guida Reynaudi 1898 si può leggere: "Costruito espressamente offre tutti i comodi dei grandi alberghi di montagna della Svizzera, senza perdere il suo carattere agreste per il largo impiego del legno e della pietra. Dotato di illuminazione elettrica con impianto proprio, ha interni, saloni da pranzo, sale di lettura, di conversazione, da ballo, che sfarzosamente illuminati offrono un magnifico colpo d'occhio. Ha vaccheria propria, bagni, docce, biliardo, gioco di law-tennis, ottimo servizio medico particolare, servizio proprio religioso due volte la settimana…”.
Tra i clienti del Grand Hotel vi fu anche nel 1890 il poeta Giosuè Carducci che, al cospetto delle cime del gruppo delle Levanne (le "dentate scintillanti vette"), compose l'ode Piemonte.
Un'ultima curiosità: l'ingresso principale dell'Hotel fu orientato verso Sud, nella convinzione che la strada vi sarebbe passata davanti, ma nel 1907 questa fu costruita a Nord sul tracciato attuale.